Che cos’è la TARI?
La tassa sui rifiuti, detta anche TARI, è un tributo volto a sovvenzionare il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Introdotta nel 2014 grazie alla L. 27 dicembre 2013, n.147, la TARI ha sostituito il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (la TARES), vigente per il solo anno 2013. A sua volta, quest’ultima tassa è subentrata ai precedenti prelievi inerenti la gestione dei rifiuti (di natura patrimoniale e tributaria). Più nel dettaglio, la TARI si riferisce sia alla raccolta di rifiuti urbani, di rifiuti speciali assimilati a quelli urbani e di rifiuti speciali non assimilati, sia alle diverse operazioni di smaltimento a seconda della tipologia di rifiuto.Dove si paga la TARI?
Il pagamento può avvenire direttamente sul territorio presso i Prestatori di Servizi di Pagamento, ossia uffici postali, banche, istituti di pagamento e di moneta elettronica, ricevitorie SISAL Superenalotto e Lottomatica autorizzate, dal Tabaccaio, al Bancomat, al Supermercato. Si può pagare in contanti, con carte o conto corrente.
Ma se anche tu sei stanco dei vincolanti orari degli sportelli o delle code interminabili, è arrivato il momento di imparare a utilizzare gli strumenti che il digitale offre.
I principali metodi di pagamento sono tramite MAV, modello F24 e bollettino postale. Vediamo, nello specifico, come funzionano gli ultimi due:
Pagamento TARI tramite F24

- l’importo da pagare;
- il codice tributo (Il codice è 3944 da inserire nella “SEZIONE IMU ED ALTRI TRIBUTI LOCALI”);
- l’anno per cui l’imposta deve essere pagata;
- se state pagando una rata, dovrà essere indicata di quale rata si tratta;
- eventuali crediti;
- saldo finale.
Pagamento TARI con bollettino postale
Se si sceglie questa opzione, è sufficiente rivolgersi a piattaforme di pagamento online come CondexoPay e inserire i seguenti dati:
- Tipologia di bollettino
- Importo
- Causale
- Conto corrente
Come calcolare la TARI?
Calcolare la TARI può apparire un’operazione complessa, ma niente paura. Bastano alcune linee guida per determinare l’importo della tassa dei rifiuti.
Innanzitutto, è necessario specificare i due elementi di cui è composta: una quota fissa e una quota variabile. La prima si ottiene moltiplicando i metri quadri dell’immobile per il numero degli occupanti. Nel caso in cui il proprietario non risieda nell’abitazione, il costo viene stabilito in via approssimativa grazie a una tabella specifica. La quota variabile, invece, dipende dal Comune in cui è ubicato l’immobile e cambia in base alla quantità di rifiuto residuo conferito o al quantitativo minimo obbligatorio. Per il resto, gli elementi fondamentali da considerare sono:
- superficie in metri quadri e dati catastali;
- periodo di riferimento;
- nucleo familiare;
- quota fissa;
- quota variabile;
- quota provinciale 5%.
- 1 occupante per i locali fino a 45 mq;
- 2 occupanti per i locali fino a 60 mq;
- 3 occupanti per i locali fino a 75 mq;
- 4 occupanti per i locali oltre i 76 mq.
I non residenti pagano la TARI?
Che sia il proprietario o un inquilino in affitto, chiunque occupi l’immobile è tenuto a pagare la tassa sui rifiuti. Vi è tuttavia un’importante eccezione: se l’affittuario ha stipulato un contratto di locazione inferiore a 6 mesi, non è obbligato a pagare la TARI. Difatti, ai sensi dell’art. 1 c. 643 L.n. 147/2013, il pagamento spetta al proprietario dell’immobile.
Quando scade la TARI?
Nella maggior parte dei casi, il pagamento della TARI viene suddiviso in tre tranche, così ripartite:- 1° acconto entro la fine di aprile;
- 2° acconto entro la fine di luglio;
- Saldo entro la fine dell’anno.